La Fiat Campagnola nacque nel dopoguerra dalla necessità di dotare il nostro esercito di un mezzo con caratteristiche simili a quelle della americana Willys che, grazie alla trazione integrale, aveva mostrato sui campi di battaglia in maniera indiscussa le sue superiori doti meccaniche.
Nel novembre del 1950 fu indetto un bando del Ministero della Difesa per la fornitura di una vettura con carrozzeria torpedo 6 posti, 4 ruote motrici e portata di 500 kg.
In effetti gli ingegneri Fiat erano già a lavoro dai primi dell'anno mascherando il progetto sotto le vesti di un autoveicolo per l'agricoltura battezzato "Campagnola" per ridurre gli attriti con le maestranze che, finita l'esperienza della guerra, non vedevano di buon occhio la nascita di un veicolo a scopi militari.
Fu appositamente sviluppato un telaio, il 1101, sul quale venne montato un motore tipo 105 a benzina 4 cilindri 1.900 cc ad aste e bilancieri previsto per le vetture 1400 e del 1900 di imminente produzione.
La presentazione ed i collaudi da parte dei responsabili della Motorizzazione Militare iniziarono nel Maggio del 1951 a Serravalle in Chienti (MC) dove fu messa a confronto con l'omologa Alfa Romeo Matta progettata ed allestita nel pochissimo tempo disponibile dopo la pubblicazione del bando.
L'esordio ufficiale della Campagnola fu nel Settembre dello stesso anno alla Fiera del Levante di Bari dove venivano elogiate le sue capacità di "automobile che può servire da trattore pur avendo sospensioni e comodità da vettura modernissima".
Contemporaneamente iniziava la produzione e la consegna dei primi lotti di vetture all'Esercito con la denominazione "AR 51" dove AR sta per Autovettura da Ricognizione e 51 richiama l'anno dell'omologazione militare.
Due anni più tardi, al fine di ridurre i costi di gestione e favorire la commercializzazione sul mercato civile, la Fiat cominciò a pensare ad una motorizzazione a gasolio. Il motore diesel fu derivato dal 1900 a benzina sviluppando una specifica testata ad iniezione indiretta a pre-camera con una potenza di 40 CV. Il motore "tipo 305" fu montato inizialmente sull'autocarro 615N e nel 1953 sulla Campagnola denominata 1102.
Il primo importante aggiornamento arrivò nel 1955 con seconda serie della Campagnola, sia per la versione a benzina, 1101A, sia per quella diesel, 1102A, Fu aggiornato anche l'allestimento militare, che assumeva la denominazione AR55. Riconoscibile per un paraurti anteriore più alto e l'eliminazione delle frecce a bacchetta, montava motori leggermente più potenti per il benzina, 105A da 63 CV, e per il diesel, 305B da 43 CV.
Nel 1959, con l'approvazione del Nuovo Codice della Strada furono introdotti altri piccoli cambiamenti per adeguare la Campagnola alle nuove norme, che riguardarono soprattutto l'impianto di illuminazione, contemporaneamente la versione a benzina fu dotata del motore 105B, differente dal precedente solo in alcuni dettagli mentre il nome Campagnola 1101A rimase invariato. La versione militare AR 59, introduceva inoltre, lo spinterogeno e le candele di tipo anfibio. Nel 1960 invece toccò alla diesel con la versione 1102B, che iniziò a montare il motore 305D che la portava ad una potenza di 47 CV. Nel 1969 infine arrivò la Campagnola 1102 C con motore 237 A.007, derivato dall'autocarro Fiat 241TN.
La produzione della Campagnola e delle AR51-59 terminò nel 1973 con poco meno di 40.000 esemplari di cui il 20% con motorizzazione Diesel.
Fu adottata da tutti i corpi dello Stato italiano, Esercito, Polizia, Carabinieri, Vigili del Fuoco, Guardia di Finanza, ma anche dalle Poste, Enel, Agip, Anas, Rai, e tanti altri privati.